Description
Le relazioni tra Italia e Capo Verde hanno radici storiche antiche, che risalgono all’epoca del popolamento delle isole alle fine del XV secolo, cui presero parte navigatori e coloni italiani. In tempi più vicini a noi la presenza italiana a Capo Verde è stata significativa in diverse occasioni lungo il Novecento: dalla costruzione del primo aeroporto internazionale nell’isola di Sal alla fine degli anni Trenta, alla presenza dei missionari Cappuccini nelle isole a partire dall’immediato dopoguerra. Con la fine dell’economia basata sul sistema schiavistico e il verificarsi di ricorrenti carestie, prende avvio già alla fine dell’Ottocento l’emigrazione dei capoverdiani nel mondo, che ha assunto i caratteri di una vera e propria diaspora. Le trasformazioni socio-economiche avviatesi in Italia a partire dagli anni Cinquanta del XX secolo aprono la strada a un’emigrazione femmnile da Capo Verde che è andata formando nei decenni successivi una comunità sempre più integrata nel contesto italiano. Con la fine del dominio portoghese sulle isole e il conseguente processo di democratizzazione Capo Verde finalmente può essere oggetto di quell’attenzione internazionale che era stata reclamata da Amilcar Cabral, che aveva guidato la lotta per l’Indipendenza del suo popolo. Il paese diventa così un contesto dove portare l’aiuto della cooperazione internazionale e in breve tempo anche una meta di turismo e di investimento per molti italiani, tanto che nell’isola di Boa Vista oggi un terzo della popolazione è costituito da italiani che vi risiedono stabilmente.
Le relazioni tra Italia e Capo Verde non sono però solo di natura prettamente economica e lo dimostra la stessa vitalità culturale dei capoverdiani e dei loro discendenti che vivono in Italia, molti dei quali hanno fatto della dimensione della formazione il fulcro della loro integrazione sociale, rafforzando così il ponte che lega tra loro le due culture. La cooperazione tra l’università italiana e quella capoverdiana, iniziata una ventina di anni fa, rappresenta poi un ulteriore tassello del legame tra i due paesi. L’Università di Firenze è stata pioniera su questo fronte e il Convegno vuole rappresentare un’occasione per un bilancio delle relazioni tra i Italia e Capo Verde e insieme un rilancio di un’idea di cooperazione tra Europa e Africa fondata su un modello di relazioni tra popolo e culture in cui la formazione assume un ruolo centrale.
Comitato scientifico del Convegno:
Clara Silva (Università degli Studi di Firenze)
Gianfranco Bandini (Università degli Studi di Firenze)
Joanita Cristina Rodrigues (Vice-Reitora da Universidade Jean Piaget, Cabo Verde)
Filinto Elisio Correia e Silva (Esperto cultura capoverdiana)
Segreteria organizzativa:
Giada Prisco, Università degli Studi di Firenze, ([email protected])
Giuseppe Ciccone, Università degli Studi di Firenze, ([email protected])